Stop agli ammortamenti con test di convenienza sulla fiscalità differita

La sospensione degli ammortamenti prevista dall’art. 60, c. 7-bis, D.L. 104/2020, per fermare l’emorragia dei bilanci delle società che, nel 2020, hanno dovuto sospendere l’attività, deve fare i conti con le incertezze applicative che l’Agenzia delle Entrate non ha ancora sciolto e la verifica della loro effettiva convenienza.
Gli amministratori alle prese con la redazione dei bilanci 2020, grazie alla nuova proroga dei termini di approvazione effettuata dal D.L. 183/2020, hanno un po’ più di tempo per valutare il da farsi: per gli esercizi chiusi al 31.12.2020 la convocazione dell’assemblea potrà essere effettuata entro 180 giorni dalla chiusura (e non 120).
Per valutare la convenienza va confrontato il risultato d’esercizio senza e con gli effetti dell’agevolazione. Esiste un rischio di esclusione per società di persone e ditte individuali che non varano il rendiconto. Si resta in attesa di un chiarimento da parte dell’Agenzia delle Entrate, anche se sarebbe illogico escludere proprio i soggetti maggiormente colpiti dalla pandemia a causa delle ridotte dimensioni strutturali e dell’illimitata responsabilità patrimoniale.
Gli altri grandi esclusi dalla disciplina della sospensione degli ammortamenti sono i professionisti (ad eccezione delle società tra professionisti) che tuttavia, al pari delle società di persone e ditte individuali non sono stati indenni dalla crisi innescata dalla pandemia.
Per approfondire l’impatto sui bilanci, la scorsa settimana il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ha pubblicato un documento sull’argomento “Sospensione degli ammortamenti ai sensi del Decreto Agosto e la disciplina delle perdite ai sensi del Decreto Liquidità”.