Il Decreto Sostegni, approvato dal Consiglio dei ministri, abbandona il criterio dei codici attività Ateco e consente a tutti di chiedere il contributo a fondo perduto, anche a chi opera in settori non interessati dai vari lockdown e dalle zone rosse.
Tuttavia, il cambio del criterio di calcolo determina l’impossibilità di effettuare erogazioni automatiche.
Tutti dovranno chiedere il contributo, secondo tempi e modulistica che saranno definiti dalle Entrate.
Il nuovo criterio guida per il calcolo degli aiuti statali alle partite Iva in difficoltà è il confronto tra il fatturato medio mensile del 2020 e quello del 2019. In pratica, a ogni partita Iva (ricavi o compensi fino a 10 milioni di euro nel 2019) che l’anno scorso abbia visto ridurre il proprio volume d’affari di almeno il 30% il meccanismo offre un aiuto che potrà andare dall’1,7% del calo annuo del fatturato nel caso dei soggetti più grandi (da 5 a 10 milioni di ricavi 2019) al 5% per i più piccoli (fino a 100.000 euro).
Cambia il periodo su cui misurare la diminuzione del fatturato e dei corrispettivi: non più il solo mese di aprile, ma l’intero 2020 in rapporto al 2019.
Esiste una soglia di accesso: per poter chiedere il contributo previsto dal decreto sostegni serve un calo di almeno il 30% del fatturato e dei corrispettivi medi mensili 2020 rispetto a quelli del 2019.
A guardare il database delle fatture elettroniche, solo alberghi e ristoranti hanno sofferto un calo medio del fatturato superiore al 30%, soglia che serve per chiedere i nuovi sostegni varati dal Governo.
Il report da gennaio a novembre 2020, infatti, segna -40,3% rispetto al 2019, contro una media nazionale di -11,2%.
Per chi ha aperto la partita Iva dal 2019, il confronto si fonda sul fatturato medio mensile dei mesi d’attività (escluso quello di apertura).
Il contributo è calcolato in percentuale sul calo medio mensile del fatturato e dei corrispettivi 2020 rispetto al 2019, con percentuali calanti al crescere dei ricavi totali 2019.Per le persone fisiche il contributo
minimo è 1.000 euro, per gli altri soggetti 2.000.
Le percentuali da applicare al calo medio mensile del fatturato sono le seguenti:
- 60% del calo per i soggetti con ricavi o compensi fino a 100mila euro nel 2019;
- 50% sopra 100mila e fino a 400mila euro;
- 40% sopra 400mila e fino a 1 milione di euro;
- 30% sopra 1 milione e fino a 5 milioni;
- 20% sopra 5 milioni e fino a 10 milioni.